CREMONA CITTA’ DI MARE?
Forse questa affermazione è un po’ forzata, ma senza dubbio Cremona è una città che, pur nel mezzo della Pianura Padana, consente di navigare facilmente sino al mare Adriatico.
L’idea di questo viaggio ci è venuta quando abbiamo saputo che, ai tempi dell’impero Austro Ungarico, Cremona era una importante tappa della linea di navigazione per trasporto persone e merci da Locarno a Trieste.
Il servizio settimanale partiva dalla città elvetica, percorreva il Lago Maggiore e, attraverso il Ticino, arrivava a Milano (Navigli) e poi al Po.
Presto fatto, contattati due amici, uno dei quali felice proprietario di un Open Capelli 20 con motore fuoribordo Johnson 115 HP, abbiamo steso le basi per organizzare il viaggio dalla città lombarda a Trieste andata e ritorno via acqua.
13 Giugno partenza da Cremona ore 8
La fortuna ci ha sorriso, infatti dopo un inizio di giugno assai freddo e piovoso è scoppiata l’estate proprio in coincidenza con l’inizio del nostro viaggio.
Partenza quindi di buon’ ora e discesa del Po senza problemi, il motore, dopo il riposo invernale sembra felice e scoppiettante quanto i tre naviganti.
Velocità di crociera 17 nodi (crociera economica) prima tappa a San Benedetto Po, dopo aver percorso 110 Km e dove facciamo il primo rabbocco di carburante.
Poi piccolo spostamento sulla opposta sponda del Po dove testiamo il Ristorante “Hostaria Vecchio Cornione”.
Dopo pranzo, con comodo, riprendiamo la navigazione verso il Delta.
Il fiume gonfio d’acqua ed alto sulle sponde verdeggianti appare bellissimo e selvaggio; ci vuole uno sforzo di immaginazione per pensare di essere nel centro della urbanizzatissima Pianura Padana.
San Benedetto Po primo rifornimento
Verso le 17,30 arriviamo a Serravalle Po, la porta del Delta, dove decidiamo di pernottare presso lo “Austrian Fisching Adventure Camp.” un villaggio turistico gestito da Walter, un austriaco che, appassionato di pesca, si è trasferito a vivere in questo luogo dove ha creato un vero e proprio centro di pesca sportiva frequentato da appassionati di tutta Europa.
Il Villaggio di Serravalle Po immerso nel verde
Mattina di venerdì 14 giugno partenza di buon’ ora percorriamo i 10 Km che ci separano dalla chiusa di Volta Grimana dove imbocchiamo l’idrovia Po – Brondolo diretti verso Porto Levante dove usciamo in mare.
La chiusa di Porta Grimana
L’Adriatico ci accoglie piatto come una tavola, costeggiamo la bella spiaggia di “Albarella”, isola privata con ottimo porto turistico e distributore di benzina, poi diamo manetta ed arriviamo in poco tempo all’ingresso del porto di Chioggia, entrata sud della Laguna di Venezia.
Entrati in Laguna navighiamo il Canale Caroman che costeggia l’isola di Pellestrina fino al Porto di Malamocco, entrata intermedia della Laguna Veneta.
Pellestrina è un luogo speciale dove il tempo si è fermato e dove regna una tranquillità quasi irreale, siamo su un’ isola poco distante da Venezia ma potremmo essere nel centro dell’Egeo a poche miglia dalla Turchia tanto è grande il distacco dei luoghi e degli abitanti dal clamore delle super affollate Chioggia e Venezia.
Pellestrina
Arriviamo agli “Alberoni”propaggine sud dell’isola del Lido e visitiamo Malamocco, paesino con bellissima chiesa e canali interni.
Essendo giunta l’ora di pranzo ci ormeggiamo in un porticciolo lungo il canale per far colazione in barca con l’immancabile salame cremonese prezioso per l’equipaggio non meno della benzina per il motore.
Riprendiamo il viaggio verso nord; purtroppo non possiamo visitare l’importante biblioteca nel museo dell’Isola San Lazzaro degli Armeni chiusa per lavori di restauro al momento del nostro passaggio.
Attraversiamo l’ampio canale del Porto di Lido, entrata nord della laguna, ed imbocchiamo il canale di S. Erasmo diretti verso l’ omonima isola.
L’isola di San Erasmo, posta di Fronte allo sbocco in mare del porto di Lido, rappresenta la “gita fuori porta”, ovviamente in barca, dei Veneziani che, nei giorni di festa, affollano le sue belle spiagge.
San Erasmo spiaggia dei Veneziani
Dopo S. Erasmo, che costeggiamo sul versante interno, approdiamo all’isola di San Francesco del Deserto ove si è effettivamente fermato il santo patrono d’Italia al ritorno dal pellegrinaggio in Terra Santa.
Sull’isola, dove è possibile la visita con la guida di un simpatico frate, sorge un convento di Francescani che sono gli unici abitanti del luogo, il convento è circondato da giardini lussureggianti e campi coltivati direttamente dai frati.
Da San Francesco del deserto ci trasferiamo all’isola di Burano, l’isola dei merletti, dove ormeggiamo in divieto di sosta e dobbiamo spostare la barca su consiglio di un Buranello per evitare la contravvenzione.
Burano è, a mio parere, la più bella isola della laguna, la dimensione dell’isola, i colori della case, la cordialità e la simpatia degli abitanti sono uno spettacolo impareggiabile che si rinnova sempre ad ogni visita.
Finita la visita a Burano ci aspetta un altro gioiello della laguna: l’isola di Torcello subito a nord.
L’isola era in passato la più importante della laguna e patria degli Altinati, i primi abitanti di questi luoghi, fu sede del vescovo di Altino per più di 1000 anni dal 638 al 1689, contò forse sino a 30.000 abitanti ed ospitò chiese, importanti monasteri e palazzi.
A causa di fenomeni naturali il suo sbocco a mare detto “Tre porti” divenne inagibile per interramento, venne meno il ricambio d’acqua con il mare e l’isola, divenuta insalubre per il ristagno delle acque, venne progressivamente abbandonata dagli abitanti che si trasferirono sulle isole al centro della laguna.
Oggi il nome “Tre Porti” è rimasto all’ampio e profondo canale che costeggia la parte interna del Cavallino dove un tempo vi era l’antico sbocco a mare.
Torcello incominciò a decadere agli inizi del XIV secolo, a mano a mano che le isole Rialtine si andavano popolando per trasformarsi poi in quella che sarebbe divenuta la Serenissima Repubblica di Venezia.
Oggi Torcello, con la sua Basilica ed i suoi piccoli canali in mezzo al verde, è rimasto un luogo solitario un po’ malinconico ma comunque affascinante.
Visitata Torcello percorriamo il Canale “Tre Porti” sino al porticciolo di Lio Grando dove lasciamo la barca ormeggiata per la notte.
Noi ci trasferiamo all’”Hotel Valdor” di Cà Savio dove ceniamo e pernottiamo.
Sabato 15 giugno partenza da Lio Grando diretti verso Caorle.
Percorriamo il canale di Pordello fino al Porto di Piave Vecchia a Sud di Jesolo.
Come dice il nome questo era l’antico sbocco a mare del Piave che ora sfocia molto più a nord a Cortellazzo.
La foce di Piave Vecchia è ora un importante centro nautico con numerosi attrezzati “marina” e con il suo caratteristico faro.
Approfittando del meteo favorevole usciamo in mare e percorriamo tutta la costa sino a Caorle, dove entriamo nel Livenza fermandoci per il pranzo a Porto Santa Margherita attrezzato marina con distributore di carburante.
Nel pomeriggio visitiamo la laguna di Caorle.
Caorle, come Grado, è un’ isola delimitata a sud dal corso del Livenza, ad ovest dal Canale dell’Orologio e a Nord dal ramo secondario del Livenza che forma Porto Falconera.
Questo era l’antico sbocco a mare della Laguna di Caorle e delle sue “Valli” da pesca che si estendono all’interno verso Concordia Sagittaria e a Nord sino a Porto Baseleghe e Bibbione .
Verso il mare troviamo la sabbiosa Isola dei Gabbiani, parco naturale protetto e disabitato coperto da pinete con laghi interni salmastri e lungo arenile accessibile solo via mare.
Questo ambiente affacciato sull’Adriatico tra Caorle e Bibbione è l’unico della costa rimasto completamente naturale, in esso vivono allo stato brado numerosi branchi di daini e numerosi altri animali selvatici.
La Laguna di Caorle è famosa anche per i suoi “Casoni” vecchie abitazioni di pescatori dai caratteristici tetti di canne.
Verso sera ritorniamo a Caorle, cittadina turistica più antica di Venezia e terzo porto peschereccio dell’alto Adriatico.
Per accedervi percorriamo il canale dell’Orologio che porta al vecchio mandracchio peschereccio proprio nel centro del paese.
Domenica 16 giugno partiamo da Caorle diretti verso Lignano per acque interne, ripercorriamo parte della laguna di Caorle, a Porto Falconera imbocchiamo il piccolo canale Canedese, dietro l’isola dei Gabbiani, ed arriviamo a Brussa, località dotata di ottimo ristorante di pesce con attracco per le barche, poi prendiamo il canale Cavanella sino a Porto Baseleghe quindi il canale “Litoranea Veneta” sino al fiume Tagliamento.
Per evitare la conca Bevazzana, chiusa per lavori, usciamo in mare ed entriamo nella laguna di Lignano dall’entrata dell’omonimo porto.
Ci mettiamo in coda per fare rifornimento, è domenica e le barche in gita non mancano, poi prendiamo il canale che attraversa la secca di Corbella per imboccare il Fiume Stella.
Mi avevano parlato del fiume Stella alcuni gommonauti di Rovereto ed il mio amico Bruno, con il quale avevo navigato il fiume Po e l’idrovia Ferrarese, è veramente bello come me lo avevano descritto, con vegetazione lussureggiante ed anse in cui ormeggiare all’ombra degli alberi che costeggiano le sponde.
Lo abbiamo risalito per un bel tratto sino ad un ristorante con curatissimo giardino apparso come un miraggio dietro ad un’ ansa del fiume e dove ci siamo fermati per pranzare
Nel pomeriggio siamo ritornati nella Laguna di Lignano diretti verso Grado, facilmente raggiungibile per acque interne attraverso canali ben segnalati.
La laguna di Lignano è molto ampia tanto da sembrare un enorme lago interno con le caratteristiche briccole che indicano i canali navigabili.
Verso il mare si susseguono le isole litoranee coperte da alta vegetazione e orlate di vaste spiagge sabbiose.
Un paesaggio lagunare davvero attraente dotato di centri turistici perfettamente attrezzati ma anche ricco di paesaggi naturali ancora incontaminati.
Passati senza apparente soluzione di continuità nella laguna di Grado siamo infine arrivati nel bellissimo e molto animato omonimo paese.
Pernottiamo a Grado che, insieme a Caorle, è senza alcun dubbio il più caratteristico e bel centro dell’Alto Adriatico.
Il giorno dopo visitiamo l’isola di Barbana, nella laguna a Nord Ovest di Grado, che con la sua basilica rappresenta un importante luogo di culto
Visitata l’isola raggiungiamo il mare dalla Bocca di Primiero e dirigiamo decisi verso il lungomare di Trieste visibile in lontananza nella bruma mattutina.
Veloce traversata del breve tratto di mare ed arrivo a Trieste meta del viaggio
Ormeggiamo nel Marina di S. Giusto, in centro città, affiancati ad una barca da pesca.
Il ritorno si è svolto senza problemi in tre giorni con le seguenti tappe:
Grado – Trieste – Punta Tagliamento – Caorle
Caorle – Albarella – Porto Viro
Porto Viro – S. Benedetto Po – Cremona.
I DATI DEL VIAGGIO:
Imbarcazione Capelli 20 open m. 6
motore fuoribordo Johnson 115 hp quattro tempi
totale chilometri percorsi andata e ritorno circa km 900
benzina consumata circa litri 525